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ARTISTI PRESENTI NEL NUMERO 82

Novità editoriali

Giorgio Dellacasa: LA HABANA - FOTOGRAFIE DA UNA CITTÀ CHE RICAMBIA LO SGUARDO

Giorgio Dellacasa: LA HABANA - FOTOGRAFIE DA UNA CITTÀ CHE RICAMBIA LO SGUARDO

Le immagini di Giorgio Dellacasa, figlie della seconda generazione di fotografi occidentali approdata sull’isola tra la fine del secolo scorso e i giorni nostri, fra cui Martin Parr e soprattutto Alex Webb, sembrerebbero inscriversi a pieno titolo nella street photography. Sembrerebbero: il condizionale è d’obbligo ed è dovuto a quell’istinto da viaggiatore autentico che muove l’essere umano alla comprensione e alla scoperta, rifuggendo invece ogni forma di predazione, inclusa la predazione visiva di cui sovente è pervasa la fotografia di strada.
I brevi testi autografi che corredano il libro lo trasformano idealmente in una sorta di taccuino illustrato e ci consentono di entrare  in maniera non invasiva negli ambienti nevralgici e periferici della capitale.
A partire dal titolo, in cui compare il verbo  ricambiare  e dall’uso  consapevole degli strumenti offerti dalla grammatica fotografica,  rimandano a un colloquio amicale.

Le luci morbide o filtrate addolciscono i toni, aprendosi all’intimità; le ampie e taglienti zone d’ombra segnano forse un silenzio impenetrabile, stabilendo un limite alla nostra saccenza; la vicinanza o la distanza con i soggetti, nonché i loro gesti, misurano lo spazio d’interlocuzione, ammettendo diversi gradi di confidenza. Ancora, poiché presenti in varie immagini: le quinte o le «inquadrature naturali», come le definiva Luigi Ghirri, oltre a dirigere lo sguardo, di nuovo funzionano da elementi discorsivi, introducendo brevi ma acuti incisi al dialogo.

In sostanza, Giorgio Dellacasa non parla di La Habana, parla con La Habana.

(dall'introduzione di Laura Manione)

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Mario Cucchi: C'est la vie...

Mario Cucchi: C'est la vie...

Fotografie di oggetti ben composti ma con qualcosa di anomalo, che li fa somigliare a surreali e stravaganti giocattoli. Però senza nessuna tensione drammatica, senza nessuna atmosfera inquietante. Pure il bianco e nero si presenta lieve. E la composizione risulta equilibrata, perfetta, come solo sa fare un maestro dello still life, quale Mario Cucchi indubbiamente è. Anche il titolo, C’est la vie, ha qualcosa di giocoso, ma con una punta di amarezza.

(dall’introduzione di Gigliola Foschi)

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Giuliana Mariniello: LA CITTÀ VISIBILE (The Visible City)

Giuliana Mariniello: LA CITTÀ VISIBILE (The Visible City)

[...] La città che Giuliana Mariniello sceglie di raffigurare è quella che mostrano gli occhi: caratterizzata da impalcature rivestite di teloni decorati con immagini pubblicitarie o da riproduzioni della struttura architettonica occultata; è lo spazio punteggiato da tabelloni per affissioni collocati sullo sfondo degli edifici; sono automezzi pubblici travestiti con decalcomanie. La sua trascrizione fotografica di questo ambiente, che quasi sempre percepiamo inconsciamente e senza impegnarci a guardare per capire, è riletto mediante un’inquadratura selettiva e con l’uso sapiente dell’à plat di tradizione matissiana, in modo da trasformare radicalmente i rapporti prossemici fra le cose rappresentate e suscitare nuovi significati, frequentemente carichi d’ironia.[...]

(dall’introduzione di Massimo Mussini)

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Franco Carlisi e Francesco Cito: Romanzo italiano

Franco Carlisi e Francesco Cito: Romanzo italiano

Due lavori pluripremiati, esposti variamente in Italia e all’estero, si incontrano per la prima volta e si confrontano in un unico progetto come fossero capitoli distinti ma complementari di un romanzo inedito, che propone attraverso la fotografia una lettura autoriale e originale di uno dei riti di passaggio fondamentali della nostra società.
I due Autori lasciano dialogare le proprie fotografie per comporre insieme una narrazione a due voci su un tema comune, affrontato con un linguaggio differente per intenzione e poetica, ma permeato in entrambi i casi da un approccio che rimane totalmente al di fuori dagli schemi stereotipati della fotografia matrimonialista e si attesta invece su una visione personale e intimistica, libera da mandati o dettami imposti e precostituiti, e totalmente in controtendenza.

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Andrea Calestani: El Navili

Andrea Calestani: El Navili

Ci sono luoghi dove il passato e il presente si incontrano e quasi si confondono in un intreccio al cui fascino è difficile resistere. La pioggia bagna di piccole, noiose gocce il parabrezza dell’automobile trasformandolo in uno schermo su cui le immagini scorrono in un bianconero carico di un’attrazione antica. Lo sguardo del fotografo lo attraversa per soffermarsi su un paesaggio di cui coglie il rigore geometrico: il ponte che definisce l’orizzonte possiede la solennità imponente della facciata di una chiesa ma l’immagine si fa dinamica nella parte inferiore attraversata diagonalmente com’è dalla linea del parapetto che corre lungo il Naviglio. Oggi a quel ferro, a quei tiranti, a quei bulloni i rari passanti dedicano uno sguardo distratto. Eppure questi elementi ancora conservano i segni di un’antica civiltà dove il ferro rappresentava la modernità, la forza che sapeva resistere alle ingiurie del tempo, la sfida al futuro, l’identica audacia che ancora caratterizza le arcate delle stazioni ferroviarie. Andrea Calestani si avvicina ai Navigli con la curiosità di chi Milano l’ha già vissuta in anni lontani ma che ora, di fronte a luoghi che non aveva mai frequentato, la sta riscoprendo.

(dall'introduzione di Roberto Mutti)

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Michela Liverani: La dimensione silenziosa del corpo

Michela Liverani: La dimensione silenziosa del corpo

Susanne Martinet propone un lavoro di ricerca inesauribile.
Il corpo, incarnato, vissuto, si scopre, si sente, vibra.
Per me è stato un risveglio, sulla superficie e nelle viscere.
Il rigore che richiede Susanne durante il lavoro permette di accedere ad una dimensione complessa, che tiene insieme limiti e possibilità, una pratica del sentire. Diventa ricerca, che mai si esaurisce, che tiene insieme linguaggi diversi eppure vicini.
Le fotografie sono state scattate durante gli stage estivi e gli incontri; io, allieva, sentivo il bisogno di scattare, fermare ciò che sentivo e vivevo con il corpo, con tutto il mio essere.
Sono immagini che tentano un equilibrio tra interno/esterno, cercando di connettere il dentro con il fuori. Non hanno l’intenzione di definire, di catalogare, ma di aprire una possibilità di lettura, un punto di vista.

(dall'introduzione di Michela Liverani)

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Fausto Meli: InVisibilia

Fausto Meli: InVisibilia

L’accostamento di elementi appartenenti a realtà diverse è stato uno dei cardini del movimento surrealista, che scelse la frase di Lautrément – “l’ombrello e la macchina da cucire sul tavolo operatorio” – come manifesto di una nuova estetica basata sullo spiazzamento e la contraddizione. La presenza di oggetti notevolmente incongrui nelle opere create da questi artisti puntava a mettere in crisi le nostre attese, per liberare la ragione dal già noto e da associazioni mentali automatiche. Ebbene, anche in ogni fotografia di Fausto Meli è presente un elemento “anomalo”, ma nel suo caso né decisamente incongruo né vistoso, anzi talvolta così poco appariscente da essere individuabile solo prestando attenzione all’immagine. Un elemento inaspettato che, nelle opere di questo autore, si pone in relazione con quel che mostrano le sue fotografie (un edificio avveniristico, un castello affacciato sul mare, un’antica biblioteca, un’isola vulcanica…) creando incontri capaci di generare una nuova bellezza, nuove aperture di senso, nuove riflessioni…
(dall’introduzione di Gigliola Foschi)

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Colomba D'Apolito: d'Après

Colomba D'Apolito: d'Après

Ritagliare un'immagine ha un aspetto paradossale: costringe a venire a patti con la materialità di ciò che per eccellenza giudichiamo impalpabile. John Mitchell, nel suo Pictorial turn, scioglie così l'apparente contraddizione, distinguendo tra image e picture, "Picture [...] è l'immagine come appare su un supporto materiale o in un luogo specifico. [...]. L'immagine [image] non appare mai se non in un determinato medium, ma è anche ciò che trascende i media e può essere trasferito da un medium all'altro". Non si ritaglia una image, dunque, ma una picture. Tuttavia, operare sulla picture significa anche - eventualmente -  generare nuove images.

Il lavoro di Colomba D'Apolito si colloca esattamente in questo solco, testandone limiti e possibilità. Cuts-up, dunque, che operano sul supporto non per una presa di posizione antimoderna, ma per una scelta di campo altrettano precisa.
(dal testo critico di Enrico Gullo, Storico dell'arte e PdD in Storia dell'arte)

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ULTIMO NUMERO

Anno XXX #82

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Rivista semestrale.

172 pagine, formato mm 220 x 300.

La pubblicazione si rivolge ad amanti della fotografia, fotografi professionisti, artisti, galleristi e operatori del settore culturale come fonte di approfondimento, confronto e anticipazione delle tendenze creative.

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SOMMARIO N.82

Foto di copertina ©  Phillip Toledano

Editoriale
UOMINI SENZA CORPO
di FRANCO CARLISI

Portfolio
Phillip Toledano
UN ALTRO MONDO
di GIUSY RANDAZZO
Cornelia Hediger
GLI OGGETTI-PONTE
di ENRICO PALMA
Petra Basnakova
SE DIO VUOLE
di ENRICO MONCADO
Ilaria Sagaria
IL MUTEVOLE MANIFESTARSI DELL’ESSERE
di PATRIZIA SOMMELLA
Marius Schultz
NELLA DIFFERENZA DELLO STESSO RIFLESSO
di SARAH DIERNA
Nicola Buonomo  
I LUOGHI, LA GIOIA
di ALBERTO GIOVANNI BIUSO
Siân Davey
THE GARDEN
di DANILA BERRETTI
Alberto Castro
DEL TEMPO E DELL’ESSENZA DELLE COSE
di OSCAR MEO
Nicolas Henry
IL PALCOSCENICO DEI MONDI VISSUTI
di MARCOSEBASTIANO PATANÈ
Silvio Canini
COSA CERCHI, ILMARE
di LOREDANA CAVALIERI
Andrea Angelino Catella
VIVERE NELL’INVISIBILE
di GIOVANNA GAMMAROTA

Close up
Franco Carlisi intervista
Lucia Bonanni
BDC (Bonanni Del Rio Catalog)

Premi
Premio Gente di Fotografia
Angelo Formato
Premio MIA-Welcome to my unknow by Erik Kessels
di ATTILIO LAURIA
Premio Raccont’arti
Alessandro Calabrese
di VITTORE BUZZI

Festival
Biennale della Fotografia Femminile di Mantova
di GABRIELLA CORBO

Fiere
MIA Photo Fair 2024 - XIII Edizione
di MARIA GRAZIA TERRANA

Mostre
Ivo Saglietti
NOMADE SGUARDO
di TIZIANA BONOMO
Mimmo Cattarinich
BACKSTAGE
di SIMONA LORENZANO

Incontri
Rosita Percacciuolo
LA FOTOGRAFIA TRANSFIGURATIVA
di PIPPO PAPPALARDO

Libri
Mario Cucchi
C’EST LA VIE…
di GIGLIOLA FOSCHI
Giorgio Dellacasa
LA HABANA. Fotografie da una città che ricambia lo sguardo
di LAURA MANIONE
Gabriele Cecconi
ELEGIA LODIGIANA
di MARCO UNIA
Francesco Finotto
NOTTE A NORDEST. LE FABBRICHE IN SCENA
di MONICA MAZZOLINI
Gianni Maffi
HORTUS CONCLUSUS
di GIGLIOLA FOSCHI

Punctum
UN RACCONTO DI ANNA FICI